Crisi liquidità d’Impresa. Vendere l’immobile è la soluzione?
Quante volte si sente dire “ha venduto tutto ma è ancora affogato nei debiti”?
La liquidità, in inglese cash flow, è anche considerata la linfa vitale della azienda. Senza adeguata liquidità, l’impresa non può operare e presto o tardi può finire nel problema dell’eccesso di debiti. Tale condizione è definita “crisi di liquidità” o “crisi d’impresa”.
Negli anni ci siamo trovati d’innanzi a molti casi di imprenditori, spesso mal consigliati dal loro vecchio consulente o contabile, che dopo aver venduto parte o tutto il patrimonio si son trovati spogliati dei beni di valore, ma purtroppo senza aver estinto i debiti e le procedure (pignoramento, aste giudiziali, decreti ingiuntivi).
Infatti, non porta da nessuna parte illudersi di tamponare i debiti vendendo l’immobile senza un adeguato progetto studiato da specialisti di crisi d’impresa. La progettazione degli interventi e la attuazione dei piani per risolvere la crisi di liquidità (ad esempio con i concordati preventivi) devono essere adeguati alle molte normative e leggi e devono essere idonei alle esigenze dei proprietari, dei soci e del futuro scelto per l’azienda.
La crisi di liquidità dell’impresa va gestita con competenza, perché altrimenti si sprecano solo assets (ovvero i patrimoni duramente accantonati negli anni, ad esempio gli immobili, i macchinari produttivi, ecc.) senza risolvere il problema. Le leggi e le norme ci sono, le possibilità spesso sono interessanti, ma vanno organizzate e gestite nelle opportune modalità.